da Admin | Giu 28, 2015 |
ALTERNATIVES TO IMPRISONMENT IDENTIFICAZIONE E SCAMBIO DI BUONE PRASSI Descrizione Sin dagli anni Settanta le c.d. misure alternative si sono diffuse all’interno degli Stati Membri seppur in maniera non omogenea. Le Raccomandazioni europee e le legislazioni nazionali premono sempre più per farvi ricorso, anche considerando l’alto tasso di recidiva connesso all’espiazione di pene detentive. È dunque importante svolgere ricerche che siano in grado di fornire una panoramica delle misure alternative esistenti nei diversi Paesi europei (Bulgaria, Croazia, Italia, Olanda, Spagna, Regno Unito), con riferimento anche a gruppi particolarmente vulnerabili (ad es. donne, minori, tossicodipendenti, etc.), nonché di quelle più efficaci nella riduzione della recidiva e dal punto di vista del bilanciamento costi-benefici. Obiettivi • Identificazione e scambio di buone prassi all’interno degli Stati EU partner; • Diffusione di una cultura favorevolmente orientata alle misure alternative e della conoscenza sui meccanismi di applicazione tra gli operatori giuridici e sociali. Manuali Guida Guide Manual - EN Guide Manual - IT Guide Manual - ES Guide Manual - BG Metodologia (ovvero le azioni progettuali) • Review letteratura a livello EU sulle pene detentive e sulle sanzioni e misure alternative alla detenzione; • Identificazione di appropriate misure alternative accessibili a soggetti particolarmente vulnerabili; • Visite-studio finalizzate ad approfondire aspetti legati ai sistemi penitenziari dei diversi Paesi EU coinvolti; • Raccolta ed analisi dei dati sulla popolazione penitenziaria e su quella in misura alternativa; • Identificazione di buone prassi, tenendo conto in particolare di aspetti collegati alla recidiva e al bilanciamento costo-efficacia delle misure analizzate; • Pubblicazione di un Manuale illustrativo delle più efficaci misure alternative esistenti negli Stati Membri partner e dei meccanismi...
da Libra | Giu 27, 2015 |
INNES|INTIMATE NEIGHBOURHOOD STRENGTHENING Descrizione I problemi che interessano la sicurezza si presentano con diverse modalità. Uno di essi è senza dubbio rappresentato dalle pratiche del mantenimento della sicurezza all’interno dei centri abitati: nelle grandi città, così come nelle città di provincia e nei quartieri. Poter garantire l’aspettativa di “sicurezza” non è certamente agevole proprio a causa delle sfaccettature e delle segmentazioni che il termine conosce (e ricomprende); in ogni caso esiste l’opportunità di pervenire ad un concetto che si identifica con un preciso obiettivo: la necessità che il cittadino possa condurre un modello di vita caratterizzato da continuità e regolarità: una sicurezza intesa come mantenimento di condizioni standard di vita. L’aspettativa di sicurezza del cittadino medio è quella che i luoghi da lui vissuti e frequentati non siano turbati da eventi che modificano i suoi assetti, patrimoniali e ,in particolare, il suo orizzonte comportamentale. Obiettivi L’approccio con cui INNES (acronimo di Intimate Neighbourhood Strengthening) intende affrontare il problema del senso di insicurezza diffuso tra i cittadini presenti nelle due città partecipanti (Mantova e Pegognaga), è essenzialmente basato sul RAFFORZAMENTO DEI LEGAMI DI VICINATO. Ossia un metodo basato sul concetto di solidarietà, coesione sociale e sull’aumento del capitale sociale umano nei centri abitati, attraverso la creazione e/o il rafforzamento dei legami sociali tra le comunità e le istituzioni. Siamo convinti che tale approccio abbia orizzonti non esclusivamente legati alla concezione di “sicurezza normativa” e quindi criminologica, ma che possa determinare situazioni e manifestazioni di ampio influsso benefico sulle comunità che decideranno di applicarlo. Destinatari Cittadini dei Comuni di Mantova e Pegognaga Gruppo di Lavoro Capofila Fondazione Politecnico di Milano FDE|...
da Libra | Giu 22, 2015 |
GO BEYOND THE WALL LEGALIZZIAMO IL CARCERE DOSSIER ADERISCI APPROCCIO APPUNTEVENTI Il carcere è fuorilegge (CEDU, 2009, 2013) perché… Le dimensioni delle celle sono inadeguate Lo spazio pro-capite spesso non supera i 4 m2 E’ spesso privo di locali dedicati al momento del pasto Non é rieducativo: infatti nel 70% dei casi chi ne esce commette di nuovo un reato Non tutela i legami familiari Non facilita il reinserimento sociale e lavorativo Non permette al condannato di riparare al danno provocato INSOMMA: Non rispetta i diritti umani! Possiamo fare finta di niente e chiudere gli occhi, così… La Corte Europea, come ha già fatto nel 2009 e nel 2012, ci condannerà nuovamente: sono attualmente pendenti oltre 500 ricorsi inerenti alle condizioni disumane dei nostri carceri, che avranno un costo enorme per la collettività Il carcere continuerà a produrre nuovi reati e insicurezza Non potranno esserci rieducazione e riparazione dei danni arrecati alle vittime e alla società Al posto del reinserimento sociale ci saranno nuovi esclusi Continueremo a dare etichette “esclusive” alle persone La recidiva dei reati non si placherà e vi saranno nuove vittime e quindi ancora insicurezza INSOMMA: I contribuenti ne sopporteranno tutti i costi! Oppure, possiamo scegliere di intervenire e allora… Promuoveremo l’uso delle pene alternative al carcere Usufruiremo maggiormente dei Lavori di Pubblica utilità, permettendo all’autore di reato di responsabilizzarsi e di confrontarsi con la sua comunità di riferimento in merito al danno causato, e perché permetteremo ad esso di chiedere pubblicamente scusa alla vittima e alla società Eviteremo nuove condanne da parte della Suprema Corte Europea Contribuiremo alla reale rieducazione e riparazione del danno e...
da Libra | Giu 21, 2015 |
RiparAzioni PERCORSI DI GIUSTIZIA RIPARATIVA A MANTOVA Descrizione L’Associazione LIBRA Onlus, da sempre attenta alle dinamiche di mediazione e di gestione pacifica del conflitto, ha ottenuto il finanziamento del progetto RiparAzioni nell’ambito dell’Avviso Pubblico riguardante l’affidamento di progetti aventi ad oggetto interventi a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e delle loro famiglie, promosso da Regione Lombardia con DGR n° 4333 del 26 ottobre 2012 e d.d.g. n° 222 del 18 gennaio 2013. L’iniziativa s’inserisce in un positivo trend che riconosce sempre più spazio al paradigma di giustizia riparativa, inteso come una nuova strada da percorrere nell’ambito dell’esecuzione penale: la restorative justice rappresenta senz’altro una nuova sfida per gli addetti ai lavori, che dovranno tenere in debito conto tutte le peculiarità che la connotano. Gli strumenti di giustizia riparativa tendono, attraverso il coinvolgimento di tutte le parti toccate dal reato, a ricreare un equilibrio minato dalle conseguenze dannose del reato stesso. Vengono quindi in luce alcuni concetti di cruciale importanza, quale quello della volontarietà delle parti e quello della responsabilizzazione del reo relativamente al fatto commesso. Obiettivi Il progetto “RiparAzioni” mira a diffondere non solo la conoscenza teorica degli strumenti di restorative justice, ma anche a realizzare percorsi di responsabilizzazione che possano sfociare in concrete azioni riparatorie. L’iniziativa verrà costantemente valutata e monitorata tenendo conto di indicatori oggettivi, idonei a rivelare se – come auspichiamo – il modello possa qualificarsi come good practice ed assumere quindi le vesti di un’esperienza pilota da riproporre in ulteriori sedi. Per poter raggiungere tali obiettivi, l’Associazione LIBRA ONLUS, in collaborazione con l’U.E.P.E. Mantova e con l’Istituto di Criminologia FDE di...
da Libra | Giu 20, 2015 |
VIS | UNA RETE PER SUPPORTARE LE VITTIME DI REATO Descrizione Il progetto VIS Network poggia appieno le sue fondamenta operative nella normativa comunitaria (COM. n. 274, DIR n. 275 e ss.) e trae spunto metodologico dalle esperienze consolidate dei Centri di Supporto Vittime presenti sul territorio nord-europeo (in particolare il Victim Support England & Wales e il Verenging Organisatie Slachtofferhulp olandese). VIS Network si è sviluppato, attraverso la sensibilizzazione e l’implementazione di network locali di assistenza alle vittime nei territori provinciali di Mantova, Pisa e Livorno. L’attenzione è focalizzata sui diritti della vittima, soggetto che in un determinato momento e per determinate condizioni si trova a vivere una situazione di maggiore vulnerabilità e che pertanto, necessita di tutele particolari, di informazione, di protezione, di sostegno e di accompagnamento nei percorsi giudiziari e psico-sociali. Obiettivi Le varie fasi del progetto prevedono: il consolidamento della rete locale mediante azioni di sensibilizzazione sul tema, la formazione congiunta degli operatori delle istituzioni preposte e coinvolte nel processo di trattamento della vittima, la stipula di protocolli d’intesa tra associazioni e soggetti istituzionali territoriali per stabilire misure congiunte e comuni per la tutela/supporto delle vittime di reato lato sensu, la stesura di procedure operative concordate per la gestione del Centro di Supporto alle Vittime provinciale. Metodologia Coordinamento e gestione Il coordinatore gestisce il budget e le attività, coordina il partenariato, organizza meeting e incontri tra partner, assicura il rispetto delle procedure e delle scadenze, il monitoraggio e il reporting finanziario, i partner realizzano congiuntamente, ciascuno con il budget assegnato e le proprie risorse umane, le azioni concordate e dettagliate nella Convenzione Interpartenariale. Creazione...