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VITE PARALLELE

VITE PARALLELE

VITE PARALLELE La pratica del bullismo si concentra soprattutto nell’età scolare.   Il tema del bullismo non ha come protagonisti esclusivi i minori, autori e vittime della violenza: il bullismo ha anche, come protagonisti passivi, nel ruolo di spettatori, gli adulti. Intervenire, con la prevenzione, solo verso i minori può rivelarsi inefficace: occorre costruire percorsi distinti ma paralleli nei quali adulti e minori possano ottenere adeguati spazi per riconoscere il problema, misurarsi con esso, e costruire soluzioni. Spesso è nelle scuole che si manifestano episodi gravi e drammatici di bullismo ed è quindi nelle scuoleche occorre ripensare le strategie di prevenzione, coinvolgendo gli attori di quei luoghi: gli scolari, gli insegnanti e il personale non insegnante, i genitori.   Il bullismo, prima ancora di essere l’espressione di una violenza è il sintomo di un conflitto che occorre capire. Non sono le occasioni che lo determinano o le circostanze in cui questo si palesa ma le relazioni che si sviluppano tra i suoi protagonisti -attivi e passivi- e l’incapacità delle norme sociali di contenere i contrasti a renderlo preoccupante. Per questo occorre imparare a riconoscere i conflitti e a dare a questi una dimensione accettabile, sul piano delle relazioni e sul piano della negoziazione, permettendo a tutti di essere riconosciuti come persone, con propri bisogni e a esprimerli e soddisfarli con gli altri e nel rispetto degli altri. Contesto: Istituto Comprensivo San Benedetto Po ALTRI PERCORSI DEL PROGETTO GE.ST.I NE VALE LA PENA LEGAMI AFFETTIVI LEGAMI LEGALI CONTATTACI Nome Indirizzo e-mail Messaggio Messaggio 13 + 10...
CRESCERE IN FORMA

CRESCERE IN FORMA

Il progetto L’iniziativa “CRESCERE IN FORMA – Lo sport: un’occasione per crescere insieme” è stata presentata nel mese di ottobre 2015 in risposta al Bando congiunto di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per la concessione di contributi per progetti finalizzati alla diffusione e valorizzazione della pratica sportiva tra i giovani. Il progetto, promosso dal Comune di Mantova in partenariato con sette organismi rappresentativi del sistema educativo, sportivo e del volontariato del territorio e in rete con istituzioni pubbliche e enti del terzo settore, è stato approvato a gennaio 2016 e avrà una durata complessiva di 12 mesi. Il progetto si rivolge ai bambini e ai giovani residenti nel quartiere di Lunetta, che presenta caratteristiche peculiari nel territorio comunale quali forte presenza di cittadini stranieri appartenenti a diverse etnie nonché mancanza di contesti coinvolgenti per l’integrazione dei giovani e ridotti percorsi educativi e formativi per lo sviluppo di un corretto approccio relazionale. Il quartiere ha mostrato negli ultimi anni una certa vivacità in termini di azioni sociali promosse dall’associazionismo locale che lo ha reso proficuo terreno di sperimentazione progettuale. Il Comune ha pertanto deciso di investire su Lunetta partendo dai giovani e utilizzando lo sport come veicolo di crescita comunitaria per allargarsi poi all’intera cittadinanza proponendo modelli di integrazione multiculturale e percorsi educativi fortemente motivanti. L’obiettivo è di attivare molteplici percorsi edu-sportivi: in discipline quali basket, calcio, karate tradizionale, ginnastica ritmica, rugby di strada e pattinaggio a rotelle, contribuendo così alla coesione sociale e alla crescita socio-culturale di almeno 150 tra bambini e adolescenti; parallelamente per i genitori, gli allenatori, gli insegnanti saranno realizzati workshop educativi, seminari, convegni e momenti...
A CHE GIOCO GIOCHIAMO

A CHE GIOCO GIOCHIAMO

  Azioni di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico (GAP)   Sai cos’è la Ludopatia? La ludopatia, o gioco d’azzardo patologico (la cui sigla è GAP), può essere definita come “un tipo di gioco il cui esito dipende totalmente o in modo prevalente dalla fortuna rispetto all’abilità, e su questo esito si puntano soldi per vincere altri soldi”. Può comportare gravi disagi per la persona (e per il nucleo familiare), derivanti dall’incontrollabilità del proprio comportamento nei confronti del gioco e parallelamente dall’eventualità di dare vita a gravi problemi finanziari e sociali. Si possono identificare generalmente otto categorie di giochi d’azzardo: lotto, giochi numerici a totalizzazione nazionale, giochi a base sportiva, giochi a base ippica, apparecchi da intrattenimento, giochi di abilità/carte/di sorte a quota fissa, lotterie, bingo. Giocare d’azzardo, per la maggior parte delle persone, è una forma di intrattenimento e svago ma per chi invece rimane invischiato in questa “trappola”, questa attività diventa fortemente problematica e arriva ad influenzare gradualmente e inesorabilmente non solo lo stato economico della persona in questione ma anche la sua sfera affettiva, la sua condizione lavorativa e più in generale la sua intera vita. I problemi legati al gioco d’azzardo e le conseguenze che questo comporta possono essere più o meno gravi. La parte della popolazione recentemente più coinvolta nei giochi d’azzardo sono i giovani e gli anziani. Il tavolo No Slot di Mantova Nel territorio mantovano sono numerose le associazione che si stanno occupando di questo fenomeno sia promuovendo incontri di sensibilizzazione sia accogliendo tutti coloro, ludopatici o familiari, che chiedono aiuto: Associazione Libra, Oltre La Siepe, Caritas, Servizio Dipendenze ASL, Associazione Vivere...
ALTERNATIVES TO IMPRISONMENT

ALTERNATIVES TO IMPRISONMENT

ALTERNATIVES TO IMPRISONMENT IDENTIFICAZIONE E SCAMBIO DI BUONE PRASSI Descrizione Sin dagli anni Settanta le c.d. misure alternative si sono diffuse all’interno degli Stati Membri seppur in maniera non omogenea. Le Raccomandazioni europee e le legislazioni nazionali premono sempre più per farvi ricorso, anche considerando l’alto tasso di recidiva connesso all’espiazione di pene detentive. È dunque importante svolgere ricerche che siano in grado di fornire una panoramica delle misure alternative esistenti nei diversi Paesi europei (Bulgaria, Croazia, Italia, Olanda, Spagna, Regno Unito), con riferimento anche a gruppi particolarmente vulnerabili (ad es. donne, minori, tossicodipendenti, etc.), nonché di quelle più efficaci nella riduzione della recidiva e dal punto di vista del bilanciamento costi-benefici. Obiettivi • Identificazione e scambio di buone prassi all’interno degli Stati EU partner; • Diffusione di una cultura favorevolmente orientata alle misure alternative e della conoscenza sui meccanismi di applicazione tra gli operatori giuridici e sociali. Manuali Guida Guide Manual - EN Guide Manual - IT Guide Manual - ES Guide Manual - BG Metodologia (ovvero le azioni progettuali) • Review letteratura a livello EU sulle pene detentive e sulle sanzioni e misure alternative alla detenzione; • Identificazione di appropriate misure alternative accessibili a soggetti particolarmente vulnerabili; • Visite-studio finalizzate ad approfondire aspetti legati ai sistemi penitenziari dei diversi Paesi EU coinvolti; • Raccolta ed analisi dei dati sulla popolazione penitenziaria e su quella in misura alternativa; • Identificazione di buone prassi, tenendo conto in particolare di aspetti collegati alla recidiva e al bilanciamento costo-efficacia delle misure analizzate; • Pubblicazione di un Manuale illustrativo delle più efficaci misure alternative esistenti negli Stati Membri partner e dei meccanismi...
LAVORARE PER (RI)ESISTERE

LAVORARE PER (RI)ESISTERE

LAVORARE PER (RI)ESISTERE PERCORSO DI POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE CULTURALI E PROFESSIONALI PER IL REINSERIMENTO SOCIALE DI PERSONE SOTTOPOSTE A MISURE RESTRITTIVE DELLA LIBERTÀ PERSONALE Descrizione Partendo dal concetto di qualità della vita all’interno degli istituti penitenziari e dal concetto di carcere come luogo per la rieducazione e il reinserimento del detenuto all’interno del tessuto sociale, è sicuramente opportuno incrementare il rapporto tra carcere e società, tra coloro che si trovano all’interno e coloro che si trovano “oltre il muro”. Di qui in coinvolgimento sia dell’Istituto Penitenziario mantovano che dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Mantova e Cremona. Grazie all’ art. 27 della Costituzione italiana il concetto di rieducazione del detenuto viene elevato a principio di rango costituzionale, che deve necessariamente essere inteso quale sviluppo dei valori della vita all’interno della società. Al fine di incrementare tali valori sociali il detenuto dovrà vivere in un contesto adeguato, sia dal punto di vista degli spazi che delle relazioni, che dovrebbero essere continue con la società esterna, legame precedentemente violato attraverso il reato e necessariamente da ricostruire in un’ottica di responsabilizzazione e consapevolizzazione nonché di giustizia riparativa. Il carcere, e successivamente l’ufficio E.P.E., dovrebbero essere considerati quale continuum naturale del tessuto sociale esterno, infatti l’ordinamento penitenziario elenca quali fattori educativi in primis il lavoro, seguito dall’istruzione, dalle attività culturali, ricreative, sportive e dai legami sociali, soprattutto con la famiglia. L’inadeguatezza degli spazi intramurari, a cui si uniscono le precarie condizioni degli ambienti di vita e di socializzazione, contribuisce alla disumanizzazione della persona e quindi a una pesante violazione dei diritti fondamentali dell’uomo (CEDU, 2009, 2013). Obiettivi Il progetto proposto intende raggiungere i seguenti...